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La Compagnia Carabinieri di Cerignola ha dato corso a un’azione di contrasto al fenomeno dei reati predatori in campo agricolo disponendo servizi di controllo straordinario del territorio mirati all’esigenza. Il dispositivo di prevenzione messo in campo ha visto l’impiego dei militari delle Stazioni in coordinamento con le Sezioni Operativa e Radiomobile.

E’ il giorno dell’attesa visita a Foggia della Commissione parlamentare antimafia, che inizia proprio dal capoluogo dauno il suo nuovo giro di audizioni ispettive nelle città d’Italia. A partire da questa mattina, dunque, una delegazione della Commissione sarà in missione per fare il punto sullo stato della criminalità organizzata del Foggiano. I lavori avranno inizio alle ore 11:00 in Prefettura, con le audizioni di prefetto, questore, comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Verranno ascoltati anche i vertici della Dia (Direzione investigativa antimafia) di Foggia. E si terranno pure le audizioni delle associazioni antiracket e antiusura del territorio e dell’associazione Libera contro le Mafie. Nel pomeriggio, poi, saranno auditi il procuratore della Dda di Bari, il procuratore di Foggia e i commissari straordinari che reggono il Comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose di oltre due anni fa.

Moslli Redouane, il 43enne di nazionalità marocchina fermato per l’omicidio di Francesca Marasco, tabaccaia di 72 anni uccisa con almeno tre coltellate, era destinatario di un decreto di espulsione dal territorio italiano disposto in seguito a una serie di reati che avrebbe commesso.

Il provvedimento, però, non gli era mai stato notificato in quanto l’uomo era irreperibile a causa del suo continuo peregrinare tra varie città italiane. Sembra che a Foggia fosse giunto da poco tempo.

Secondo quanto riferito dall’avvocato Nicola Totaro, che lo difende, Moslli si trovava a Foggia dall’11 luglio scorso, era impiegato come bracciante agricolo nelle campagne di Torremaggiore e viveva in un dormitorio in città.

Conosceva la tabaccheria di Franca, in via Marchese de Rosa, perché vi si era recato diverse volte. L’uomo, stando alla tesi fornita dal suo stesso legale, ha confessato che la mattina del 28 agosto, in difficoltà economiche, “armato di coltello è entrato nella tabaccheria, puntandolo alla gola della vittima, ferendola una prima volta perché la donna si sarebbe mossa”.

Poi avrebbe tentato di portar via soldi presi dalla cassa, 75 euro, ma la donna avrebbe cercato di bloccarlo e l’uomo l’avrebbe ferita al torace con il coltello dalla lama appuntita. Poi la fuga durante la quale avrebbe tentato di disfarsi del cellulare della vittima. Sempre secondo quanto dichiarato, l’uomo sarebbe stato intercettato da un italiano al quale avrebbe consegnato il telefono.

Poi, dopo essersi tolto gli abiti indossati durante il delitto, sarebbe rimasto a Foggia per alcuni giorni fino a quando, ricostruisce il legale, resosi conto della gravità del fatto, ha tentato la fuga a Napoli dove è stato rintracciato.

I dettagli dell’operazione che hanno portato all’arresto di Redouane verranno resi noti in una conferenza stampa in programma oggi alle ore 11:00 al Comando provinciale Carabinieri Foggia.

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