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Emergenza abitativa, centinai di alloggi mai realizzati nel capoluogo

Emergenza abitativa, centinai di alloggi mai realizzati nel capoluogo.

Centinaia di alloggi popolari mai realizzati nel capoluogo di provincia, Foggia, che soffre di una gravissima e atavica emergenza abitativa. E un’inerzia illegittima del Comune, che ora per questo motivo è stato condannato.

Il caso è quello per il quale nel 2022 fu proposto ricorso al TAR Puglia contro Palazzo di Città da La Mia Casa srl e numerosi altri ricorrenti che chiedevano la dichiarazione di illegittimità del silenzio tenuto dal Comune rispetto alla loro istanza del 2 giugno 2022, volta al completamento della procedura amministrativa afferente al programma di housing sociale.

Il procedimento era stato avviato dal consiglio comunale nel lontano 2009, dunque 13 anni prima. Si chiedeva al TAR anche di accertare l’obbligo di provvedere in relazione all’istanza, mediante l’adozione di un provvedimento espresso sull'istanza. La questione è stata discussa lo scorso 22 marzo ma la pubblicazione della sentenza è avvenuta il 31 marzo.

I ricorrenti parteciparono alla selezione pubblica indetta dal Comune di Foggia, per la realizzazione di un programma di iniziativa pubblica per l’emergenza abitativa, avviso all’esito del quale si collocarono in graduatoria in posizione utile. Nel 2013 la conferenza di servizi Regione Puglia – Comune di Foggia definì con esito positivo il programma di housing sociale oggetto dell’avviso pubblico,

al fine di acquisire al patrimonio comunale 372 alloggi sociali costruiti e ceduti gratuitamente a favore del Comune, oltre ad altre aree libere cedute gratuitamente a favore del medesimo ente locale sulle quali si sarebbe potuto costruire ulteriori 342 alloggi sociali mediante finanziamenti pubblici derivanti da bandi statali e regionali.

Tutto rimasto sulla carta. A fronte della successiva inerzia da parte dell’amministrazione comunale, a giugno scorso i ricorrenti hanno chiesto di adottare la determinazione conclusiva in ordine all’accordo di programma e hanno diffidato l’ente intimandolo ad adottare gli atti di competenza.

E il tar ha dato loro ragione, ordinando al Comune di Foggia di deliberare entro 60 giorni e nominando commissario ad acta il prefetto di Foggia in caso di ulteriore inerzia.

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